Agostino Gemelli e l'antisemitismo

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bimone
view post Posted on 7/6/2009, 22:36




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Padre Agostino Gemelli


Maria Bocci non ha apprezzato l'ultimo lavoro di storia di Franco Cuomo, da alcuni giorni in libreria ("I dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il Manifesto della Razza", Baldini Castoldi 2005): nel testo padre Agostino Gemelli viene indicato come uno dei promotori dell'antisemitismo nostrano. Questa cosa l´ha urtata.

La recensione della Bocci è comparsa su ‘Avvenire’ del 25 ottobre (a pagina 29, un po' prima dei programmi televisivi): il giornale - si capisce - ci tiene a difendere il buon nome di Gemelli. Nello stesso tempo però ci pare di cogliere una certa esitazione nella difesa.

La Bocci attacca il testo di Cuomo - prima ancora che nel contenuto - nel metodo: è un lavoro di basso profilo, un pamphlet, l'ennesima operazione politico-ideologica. Insomma il frutto di ricerche poco accurate, le uniche accessibili ad un romanziere. Lo storico studia, analizza e spiega "con ben altro spessore". La sua cassetta degli attrezzi è più fine.

Il punto dolente secondo la Bocci è il legame di Gemelli col regime ma sopratutto col razzismo, nella sua veste nazifascista: il presunto passato razzista di Gemelli viene ricostruito da Cuomo sulla base di "due infelici e imperdonabili passaggi contro gli ebrei, del 24' e del 39', prescindendo però da qualsivoglia contestualizzazione".

Cuomo non contestualizza.

La Bocci però non ha tempo per spiegarci cosa concretamente accadde nel 1924 e nel 1939: diremo allora che neanche lei contestualizza. Il quadro che ne risulta è poco chiaro. Cosa sarà successo in quelle due circostanze, appena accennate dalla storica Bocci? Se "infelice" è un aggettivo che si addice anche a circostanze leggere (un brindisi non ponderato, una parola fuori misura), "imperdonabile" aggiunge una sfumatura più pesante, eticamente più pesante. Perdono non è una parola qualsiasi per chi frequenta le scienze dello spirito.

Fa piacere che su `Avvenire´ si usi un aggettivo così forte, perché alla fine degli anni cinquanta - morto il padre - qualcuno ne propose la beatificazione. Imperdonabile e beatificazione sono due idee che collidono. Adesso lo sanno anche gli attenti lettori di ‘Avvenire’.

La Bocci si occupa da tempo del nostro Gemelli: nel 2002 nel "Dizionario del fascismo" (Einaudi) la nostra docente curò la voce "Agostino Gemelli". Anche in quell'occasione ella non ebbe tempo per spiegare l'incidente del 1924: lo liquidò con queste parole: "un trafiletto comparso su 'Vita e pensiero'".

Un trafiletto: Gemelli in quel trafiletto si prese l'incarico di redigere il necrologio di Felice Momigliano, morto suicida alcuni mesi prima. In quelle righe Agostino Gemelli esibì un disprezzo e un odio estremi per la figura di Momigliano, affastellando una sequela di luoghi comuni e offese che forse nemmeno un dodicenne pronuncerebbe senza vergogna. Invece Gemelli nel 1924 aveva superato la maggiore età già da un po’.

Non abbiamo sottomano il numero di `Vita e pensiero´ dell'agosto 1924: forse la Bocci possiede tutte le annate. Lei potrebbe essere più precisa nella citazione.

Quindici anni dopo il nostro Gemelli fu protagonista di un altro passaggio infelice e imperdonabile contro gli ebrei. Sulla recensione del 25 ottobre dell’Avvenire possiamo cercare fin che vogliamo: la Bocci è muta, come il prete dopo la confessione.
Cosa successe? A Bologna il nostro tenne un incontro in cui affrontò l´argomento luttuoso delle persecuzioni razziali.

Le persecuzioni razziali furono un incidente di percorso che ostacolò la vita e l´esistenza di una piccola parte del mondo. Cosa disse il nostro? Riferendosi agli anni bui che l’Europa stava vivendo affermò che si trattava di una vicenda tragica e dolorosa, in cui sembrava attuarsi “la terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé”. Da rilevare la forma del verbo: “ha chiesto su di sé”. A qualcuno si ghiaccia il sangue?

Nel "Dizionario del fascismo" (Einaudi 2002), da cui abbiamo tratto il pezzo, la nostra Bocci commenta così: "si tratta semplicemente di una forma tradizionale di antisemitismo religioso”.

Una forma tradizionale. Diciamo un altro trafiletto. Gemelli è passato da un trafiletto all´altro.

Il lavoro dello storico è molto difficile.
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Sant'Ambrogio o da Padre Agostino Gemelli, il fondatore dell'Universita' Cattolica che nel 1924 scriveva in occasione del suicidio di Felice Momigliano, filosofo e Rettore dell'Universita' Mazziniana :

".....Se con il Positivismo, il Socialismo , il Libero pensiero, e con il Momigliano morissero tutti i giudei che continuano l'opera dei giudei che hanno crocifisso nostro Signore, non e' vero che al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una liberazione , ancora piu' completa se, prima di morire, pentiti, chiedessero l'acqua del Battesimo?"
e ancora , commentando le leggi razziali a Bologna, nel 1939:
"Vediamo attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di se' e per la quale va ramingo per il mondo , incapace di trovare la pace di una patria mentre le conseguenze dell'orribile delitto lo perseguitano ovunque e in ogni tempo".

Capito? Padre Agostino Gemelli! Non lo avete fatto ancora santo, vero?
 
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